10 settembre, 2007
Veronesi: "Papa Ratzinger, non avevi detto che la scienza ha origine divina?"
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"Sì agli embrioni-chimera, sorpreso dalla polemica del Papa sulla scienza"
"Le bimbe di oggi vivranno fino a 103 anni"
Umberto Veronesi spiega che i progressi della scienza allungheranno la vita media delle persone
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Mario Pappagallo, Corriere della Sera, 10 settembre 2007
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"Sono addolorato per quanto ha affermato il Papa sulla scienza. Ratzinger apparentemente si è contraddetto: non tanto tempo fa si era espresso in termini diversi. Aveva detto che la scienza ha origine divina e quindi va rispettata e si era mostrato favorevole al nucleare e agli organismi geneticamente modificati per risolvere i problemi dei Paesi più poveri, in via di sviluppo. Oggi invece parla di possibile minaccia per l'uomo da parte degli scienziati senza Dio.
Da un'investitura divina a un distinguo pericoloso: uno scienziato musulmano, induista, buddista o ateo rappresentano forse una minaccia? E quale Dio consacra come buoni studi e ricerche?
In realtà la scienza cerca la verità e si basa sul rispetto di valori etici comuni molto forti: a partire dall'universalismo delle scoperte e dagli obiettivi che sono sempre nell'ottica di un progresso della civiltà in senso benefico. Sono quindi sorpreso e addolorato per questa affermazione del Papa... Rischiamo di tornare all'epoca di Galileo Galilei". Umberto Veronesi replica, da scienziato, alle dichiarazioni austriache di Benedetto XVI. E non nasconde una certa sorpresa sull'ultima che indica in "una scienza senza Dio una minaccia per l'umanità".
EMBRIONI CHIMERA- Forse Papa Ratzinger si riferiva agli embrioni-chimera approvati in Gran Bretagna per fini terapeutici? "In realtà è un ulteriore passo avanti nell'ottica di evitare rischi di clonazioni a fini riproduttivi. E' lo sviluppo della soluzione che aveva proposto la commissione da me insediata nel 2000 quando ero ministro della Sanità. La tecnica di trasferimento nucleare per produrre cellule staminali autologhe (Tnsa). E se allora la proposta di quella commissione, a cui avevano preso parte diversi scienziati cattolici, non fu nemmeno presa in considerazione dal governo successivo, oggi torna di attualità.
Qual è il problema? Se si prende un ovulo di donna, lo si svuota del patrimonio genetico e vi si inserisce del Dna del paziente, si cominciano a creare staminali embrionali (ma il processo viene fermato all'inizio e non si crea un embrione) terapeutiche per il paziente stesso.
Proposta congelata dal terrore che qualche genetista pazzoide potesse portare avanti lo sviluppo del processo fino alla clonazione umana vera e propria. Questo timore (perché finora l'etica della scienza non ha mai portato a un clone umano) viene annullato del tutto della tecnica approvata dagli inglesi: usando un uovo di mucca o di pecora e inserendo in esso il Dna del paziente si arriva alle staminali senza alcun rischio di clonare a fini riproduttivi.
E' la Natura stessa che farebbe abortire un eventuale sviluppo. Minotauri, centauri, sirene sono frutto della mitologia. In Natura sarebbero destinati ad abortire. Quindi una via che garantisce anche dall'ipotesi del "genetista pazzo". E una garanzia di riuscita: perché le cellule staminali sono autologhe, della persona stessa. Senza i rischi di fallimento collegati al rigetto".
ULTRACENTENARI - Ma quali vantaggi porterebbe? "La scoperta delle cellule staminali rappresenta una rivoluzione della medicina. La più importante dopo quella del Dna. Avere una "banca" di staminali proprie vuol dire intervenire per bloccare Parkinson, Alzheimer, diabete e in genere tutte le patologie degenerative ormai vero problema di un'umanità destinata a una vita ultra centenaria".
E' scritto nel patrimonio genetico di ognuno: la vita media è di 120 anni. E' questa la meta a cui si tende? "Sì, ma già la scienza e il progresso hanno raggiunto un importante traguardo. Secondo le ultime proiezioni (basate anche sull'accelerazione scientifica che si è avuta da quando si conosce la mappa del genoma umano, ndr), una bambina che nasce oggi in Germania o in Italia campa fino a 103 anni e un bambino fino a 97. E si parla di aspettativa di vita media. Un balzo in avanti rispetto a quanto previsto fino a poco tempo fa.
Adesso bisogna fare in modo che questi anni in più siano tutti di benessere e ottima qualità. Quindi la scienza ha il dovere, sconfitte le malattie acute, di prevenire o evitare quelle degenerative, disabilitanti".
EUTANASIA - Ratzinger in Austria ha parlato anche di fine della vita, di eutanasia e di rischio di pressioni sui malati e sugli anziani... "Ecco, quando il Papa parla di pressioni su anziani e malati riconosce il problema sociale. Un passo avanti, prima l'opposizione era di principio, teologica: solo Dio può decidere. Socialmente il rischio di una pressione esiste, ma un'azione di questo tipo si configura come omicidio.
L'eutanasia invece è una richiesta volontaria, motivata, ripetuta (ed esente da pressioni) da parte di un malato terminale. Nei Paesi dove l'eutanasia è legale tale richiesta deve passare il vaglio di un'apposita Commissione. La legge olandese in proposito è molto rigida, tant'è che soltanto un terzo delle richieste arrivano al compimento: infatti l'iter è così rigoroso che i due terzi delle domande non vengono soddisfatte, o perché non sono riconosciute valide o addirittura perché i malati muoiono prima di ricevere il via libera.
E' un tema complesso che va dibattuto a fondo. Comunque io ritengo fondamentale rispettare le volontà autonome del malato, quando le manifesta più volte lucidamente. Cioè quando è in grado di intendere e di volere". In altre parole rispetto del testamento biologico? "Sì e non occorre una legge, anche se sarebbe auspicabile, perché ogni medico deve attenersi alla Convenzione di Oviedo e rispettare la volontà del malato. Quindi è sufficiente che le proprie volontà siano, come un testamento, affidate a un notaio perché vi sia l'obbligo di rispettarle. E come per un testamento ereditario possono essere cambiate continuamente. Valgono le ultime".
ABORTO - No all'eutanasia e no all'aborto. Anche questo ha ribadito il Papa... "Il problema è che la Chiesa non vuole l'aborto ma neanche la prevenzione. No al preservativo, no alla pillola, no all'educazione nelle scuole su come non rimanere incinta. Raccomandare l'astinenza sessuale oggi è irrealistico, considerato anche il fatto che perfino la masturbazione è peccato. Puntare sulla prevenzione già sarebbe un importante passo avanti".
A proposito di prevenzione, il Vaticano è contrario anche alla diagnosi preimpianto in caso di fecondazione artificiale. Aleggia il rischio dell'eugenetica, della selezione dei nascituri... "Negli Stati Uniti attualmente viene richiesta la diagnosi preimpianto anche in caso di familiarità genetica per il tumore al seno. Molte donne chiedono di non avere figlie con le mutazioni genetiche Brca-1 e Brca-2, che indicano una predisposizione al cancro del seno.
Desiderare figli sani non è un peccato se la scienza ti offre la soluzione. Io questo lo trovo giusto, soprattutto quando la malattia è sicuro che si manifesti (per esempio la talassemia, ndr) ". Comunque in Italia la legge 40 impedisce la diagnosi preimpianto. Quindi non c'è questa possibilità per le future mamme... "Sì ma poi ammette l'aborto terapeutico. La legge 40 è una legge imperfetta. Sarebbe stato meglio allora vietare del tutto la fecondazione artificiale.
Con la legge attuale non si elimina il rischio degli embrioni sovranumerari e in più si mette a rischio la salute della donna con i parti plurigemellari. E la salute degli embrioni stessi, perché spesso uno dei tre impiantati è abortito per favorire lo sviluppo degli altri due. Ecco perché si trovano escamotage per salvaguardare la salute soprattutto delle neo-mamme giovani. In realtà, per evitare il far west di cui tanto si parlava sarebbe stato meglio lasciare il tutto alla discrezione dei medici specialisti affinché si operasse caso per caso. Una legge da modificare al più presto. Anche perché la fertilità è un traguardo fondamentale per ogni essere umano e la scienza lavora in questa direzione".