02 luglio, 2007

 

La fatwa di Pannella contro Daniele copre di "guano" i Radicali (quelli veri)

"Pensate, compagni, gli avevamo appena tolto la trasmissione "Stampa & Regime" a Radio Radicale, e lui già aveva trovato spazio su Radio 24, la radio della Confindustria! E in poche ore! Incredibile!".
L’acme dell’incolpazione, il tòpos, in una stringente logica femminile, sia pure radicale. Una "aggravante" da Santa Inquisizione, dove il non-sense, come l’umorismo, è sempre involontario e l’ironia - si sa - non è di casa.
La memoria gioca brutti scherzi. Era il Cardinal Bellarmino davanti al povero eretico sulla terribile "ruota", o il colonnello del KGB Popov alle prese con un presunto dissidente nei sotterranei della Lubianka? Eh, saperlo… "Nonostante sia colpito al volto, il reo ha addirittura l’ardire di difendersi. Avete visto, è diabolico! Raddoppiate i colpi!"
Una vera e propria mozione della vergogna, è stata votata questa sera alla fine del Comitato nazionale dei Radicali (sì, una volta tanto quelli veri, i pannelliani, ma stavolta avremmo preferito fosse Rifondazione Comunista).
E’ accaduto nel tardo pomeriggio, intorno alle 18, quando molti intuita la mala parata e usando i treni del ritorno come scusa, se n’erano già andati. 28 membri favorevoli, 3 astenuti e 8 contrari.
Così, come in un Politburo sovietico degli anni 50, senza la minima psicologia, senza calcolare il discredito che ne verrà per anni ai Radicali e la falcidie in termini di iscrizioni e di voti (voglio vederla ora l’amica Rita Bernardini chiedere in modo accorato "almeno 2000 iscritti"), una mozione durissima e infamante addita nel preambolo come un fannullone qualsiasi, che profittava dei permessi per marinare il Parlamento, che si faceva pubblicità e carriera personale in tv - questi gli argomenti dell’accusa nel "processo" ad imputato assente - proprio quel Daniele Capezzone che è stato l’osannato e votatissimo Segretario politico dei Radicali Italiani per la bellezza di otto anni, descritto perfino dal geloso e invidioso Pannella come "geniale", "mostruoso", "unico", uno che studiava e si documentava tanto da dormire solo quattro ore per notte (e qualche notte, vuole una leggenda, perfino nella sede radicale di via di Torre Argentina), uno che rispondeva alle email in pochi minuti, uno che nei dibattiti a differenza di certi bolsi leader radicali era sempre preparatissimo su tutto. Era.
"Era", perché come appunto per gli ex-segretari del Partito Comunista Sovietico, si viene a sapere, guarda caso dopo la sua defenestrazione, che in realtà era un fior di "farabutto", un pericoloso "anti-partito", un "individualista" senza scrupoli.
Nulla di vero, ovviamente: Capezzone è ormai un uomo pubblico, lo conoscono e apprezzano tutti, è una risorsa geniale della politica italiana. Ma negli asfittici ambulacri di via Torre Argentina, il guru e i suoi adepti, ormai settari e fuori del mondo a forza di vedersi sempre tra di loro, credono che qualche militante ottuso di Isernia o Bergamo (diciamo a caso) possa dar credito alle meschine e false accuse nei confronti d'un parlamentare che fa politica 24 ore su 24. Come la fa, è una sua scelta, fa parte della sua libertà, e non deve render conto al Partito, ma semmai ai suoi elettori. Che stravedono per lui.
Anche perché tutti sanno che la politica la si fa dappertutto, e la si può fare anche fuori dal Parlamento, specia da quando Camera e Senato sono state degradate a camere di piccola e minuta amministrazione, altro che politica (la strada in località Bel Poggio, la pensione speciale al professor Rossi, i rifiuti di Caserta, la caccia agli uccelli vietati... E' politica, questa? O non dovrebbero pensarci Comuni e Regioni?).
Che figura "di guano" (eufemismo a prova di querela inventato da Pannella), che vergogna per il partito del mite filosofo Calogero. Che avrà pure sbagliato col suo "ircocervo" liberal-socialista (s’è visto che fine fanno le "Rose nel pugno": deperiscono fino a diventare "pugnette", ha scritto Mellini, un altro radicale colpito dal mobbing staliniano di Pannella), ma sarebbe emigrato pur di non vedere quello che è successo ieri a via di Torre Argentina. Sciocchezze simili denotano il minus habens, sono bucce di banana da veri imbecilli costituzionali, direbbe un Lombroso della politica.
Perfino il public relation man della peggiore discoteca di Teramo, città di Pannella, sa che incolpare "per screditarlo" chi è stato non solo il più geniale segretario mai avuto dai Radicali, ma lo è stato per ben otto anni, e nell’ammirazione e stima generale, vuol dire darsi la zappa sui piedi in una folle mania autolesionistica. Il che, se non si trattasse del "genio" Pannella, ben noto anche ai portantini, indurrebbe chiunque a chiamare l’auto-ambulanza del 118.
E, anzi, in quell'occasione bisognerà che un buon infermiere di nosocomio avverta i dirigenti dei Radicali Italiani, a cominciare dal "duro" D'Elia, autore della - diciamo così - "documentazione" sulle presunte malefatte del reo Daniele, dell'esistenza d'un sillogismo psicologico elementare, che in teoria avrebbero dovuto conoscere fin da bambini: "se voi bastonate un gatto, tantopiù se ingiustamente, questo non si farà più vedere". Non potete accusarlo di "essersi allontanato".

Comments:
A Perduca che nel suo sito difende a spada tratta la "mozione della vergogna radicale", perdendo anche la faccia,
(http://perdukistan.blogspot.com/2007/07/su-capezzone-piu-salon-che-voltraire.html)
ho risposto sul suo blog così:

"Perinde ac cadaver", fedele alla linea ricevuta come un morto. Ché se s'interrompe, dio non voglia, l'ambiguo rapporto col guru-padre, chi, che cosa, saresti?
Eppure ricordo che gli intelligenti erano tanti nell'allora Partito Radicale. Ma anche allora, come insegna la psicologia o piuttosto la psico-patologia, le migliori menti si ottundevano con l'emotività, l'appartenenza anima e corpo alla Setta.
In giudizio avresti perso: il tuo articolo non dimostra nulla, se non la tua appartenenza tribale, etnica.
E Voltaire lo frequenti così poco che non lo sai neanche scrivere, perfino nel titolo.
Ti dirò: sarai pure teoricamente (quando tutto fila liscio, cioè non ci sono emozioni) intelligente. E ho avuto modo di constatarlo attraverso Radio Radicale. Ma sei così inaffidabile ed emotivo che la politica in mano a te diventa un'arma impropria, una cosa pericolosa.
Ho paura d'un radicale fanatico come d'un comunista e d'un fascista, pur sapendo che sono persone abissalmente diverse.
Ma è possibile che non riusciamo a fondare un partito di Radicali Normali, razionali, non caratteriali?
Lascia stare, non è per te la politica. Tu, come molti radicali, sei fatto per convertirti ad una Chiesa.
Ora in risposta non commettere lapsus emotivi: si scrive "Chiesa".
O se vuoi "Setta".
Ciao
Da radicale a radicale
 
Bello e duro l'articolo. Voglio proprio vedere quanti iscritti e voti prenderà il partito la prossima volta.
 
Basta, non voterò più radicale. Mi dispiace tanto, ma quello che hanno fatto è insopportabile. A meno che non si dimettano in massa dalla Direzione e cambino classe dirigente... Periodo ipotetico del terzo tipo.
 
Sono veramente con il culo per terra...ed anche a me dispiace molto perchè sono stato spesso tentato (almeno 3 volte)di votare radicale. Per fortuna non l'ho fatto, visto come si sono rimangiati tutta la loro "indipendenza" dai partiti; si sono messi con il csx che sono sempre stati i loro nemici giurati, la fonte primaria della loro emarginazione e che nulla hanno a che fare con i radicali, le loro idee liberali, la loro storia anticomunista. Guardate ad esempio la moratoria sulle pena di morte: importante senza dubbio, ma quanti problemi ci sono da risolvere ben più pressanti per noi poveri cittadini zotici ed ignoranti; lo fanno solo per spostare l'attenzione dei pochissimi elettori che ancora votano Radicale, per non fargli vedere la figura di m...a che stanno facendo spostenendo questo governo di mafiosi impuniti d arroganti.
Poveracci sti Radicali, con Pannella e Bonino si stanno mangiando un partito che veramente poteva essere l'alternativa, solo per non passare la mano a forze nuove, giovani, vive come Capezzone, Taradash, Della Vedova che non stanno però zitti, non sono degli adoratori idioti dei due Santoni di cui sopra e che hanno i controcazzi come, se non più, di Pannella...Adios Radicali!!
Peccato...
Roberto - VR -
 
Anonimo, tu sposti la faccendo sulle grandi scelte politiche. Troppa grazia S.Antonio.
Non è questo il problema.
Ragiona, che potevano fare respinti da destra e sinistra? Hanno scelto il male minore, visto che la Sinistra, non la Destra, ha mostrato di accettare qualcosa del loro pronlemma. Mentre ricorderai che a destra i Volonté, i Buttiglione, AN e un terzo di FI blateravano ogni giorno contro i radicali. Una tale avversione non c'era a Sinistra. Bisogna riconoscerlo con onestà.
Ma qui il discorso è diverso: la mancanza di liberalismo all'interno del partito, il fanatismo da setta, le azioni esemplari ed eroiche spacciate per scelte politiche, l'inesistente ricambio generazionale e la mancanza di alternanza e-o alternativa.
Come le persone si giudicano non dai discorsi in pubblico ma da come si comportano nella vita quotidiana, così i partiti...
 
Riconosco che il tuo ragionamento è giusto caro Nico Valerio anche se non mi sembra che i vari Rifondaroli, Truppe Mastellate ecc. vedano i Radicali particolarmente bene... ma se è una questione di percentuali (di rifiuto...) beh hai ragione tu, non c'è dubbio; nel cdx c'era una percentuale maggiore di avversione. Però ribadisco quello che fa rabbia è che ora, i Radicali sono diventati la stampella paradossalmente più resistente di questi cialtroni statalisti ed assistenzialisti che sono (purtroppo) al governo, in barba ai proclami di Pannella e Soci che da Radio Radicale si definiscono "dentro ma fuori dal Palazzo"(sic!)... facendo spanzare dalle risate...amare.
Ciao
Roberto - VR -
 
Concordo al 100% caro Nico.
Anche e soprattutto alla risposta che hai dato a Perduca.
Uno, insieme all'Angiolo, tra i più infidi.
 
Fabristol, ci sarbbe da chiedere le dimissioni in massa del gruppo dirigente radicale, o in subordine quelle di Sergio D'Elia, il meschino architetto di tutta questa montatura anti-capezzone, definito perciò "briccone" dal medico radicale, e non capezzoniano, Viale.
Ma servirebbe anche un "anno sabbatico" in Arizona per Marco Pannella (e telefonerebbe ogni giorno...)
 
A Roberto di Verona. Hai ragione, oggi i Radicali sono più dentro al Palazzo di chiunque altro. Sono i difensori d'ufficio di Prodi, gli selanti utili idioti (in realtà contortamente furbi). Credono di fare i machiavellici, ma si sono incartati nei loro trucchi levantini. Ora sono bloccati a difendere uno dei peggiori Governi.
Lo sanno, lo capiscono, ma non sanno come venirne fuori. Non vogliono fare i soliti inaffidabili, alla Mastella. Ma c'è modo e modo...
La Bonino ha deluso molto: quasi tutti gli altri ministri prendono le distanze, ma lei no...
Capezzone ha stra-ragione.
 
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