10 settembre, 2007
Favole. Mago Otelma, Babbo Natale e Uomo ragno contro la “scienza atea”
La scienza? Potrebbe in teoria - consentiamolo - fare del bene, ma spesso fa il male dell’Uomo. Anzi, se continua su questa strada, finirà per distruggere l’umanità. A meno che…
A meno che gli scienziati non si decidano a credere nelle favole. Ma sì, un po’ di fantasia, perdinci. Non dicono alcuni studi che la creatività e l’immaginazione giovano a delineare le ipotesi di lavoro? E che Einstein era soprattutto dotato di grande immaginazione e intuizione? Bene, e allora i ricercatori dimostrino di averla, questa benedetta fantasia, e portino alle estreme conseguenze questa facoltà inventiva.
Altro che studi, esperimenti e ipotesi di lavoro da comprovare. Basta con tutto questo razionalismo e ateismo scientista e illuminista. Ma sì, non vuol dirlo nessuno, la vera emergenza è che oggi la scienza è atea. Sono lontani, purtroppo, i tempi in cui gli studiosi in Italia, Portogallo, Irlanda, Polonia e Spagna erano solo i preti. Bei tempi. Piuttosto, perché gli uomini di scienza non si mettono a invocare un po’ di miracoli? Non è facile, d'accordo, ma neanche impossibile. Su, ci mettano un po’ di buona volontà: Gesù, Sant’Antonio e Padre Pio ne fanno tanti. E chi, più di loro, era uomo di scienza e conoscenza?
L’evidenza degli studi, le regole statistiche, il metodo "double blind", la riproducibilità dei risultati, i Consensus internazionali? Tutte balle. Tutte degne d’un "premio IgNobel". I ricercatori devono solo seguire la "verità".
E cioè? Non devono mettere in dubbio nulla, né sperimentare. Ma devono avere già in sé la Verità assoluta, cioè essere illuminati dalla Fede e credere nei miracoli, nelle resurrezioni, nelle favole. Gli esperimenti? Possono solo comprovare il Vangelo.
Chi lo dice? Un vecchio signore, sedicente portavoce di Babbo Natale - scrive l'ottimo Vallocchia di No God in una news che ci ha fatto divertire - abbigliato spesso con palandrane multicolori (l'altro giorno, in Austria, con un' azzardata mise a due tinte pastello, gialla e celeste....orrore, ma chi è il costumista?) e con buffi copricapi dalle più disparate fogge e dimensioni, a volte più vistose di quelle del Mago Otelma. A differenza di quest'ultimo il portavoce di Babbo Natale riscuote credito fra un mucchio di gente e rivendica la superiorità del suo ispiratore con altri caratteristici personaggi delle favole, come il Gatto con gli Stivali, il Pifferaio di Harlem, Cappuccetto rosso, l’Orco dalle Sette Teste, il Principe Azzurro, Superman, l’Uomo-ragno, Nembo Kid e il Mago di Oz. Li abbiamo presi dalle favole tutti maschi, non a caso, perché Dio è maschilista, si sa.
E le altre favole e religioni? Certo, tutte degne di rispetto, dice il portavoce di Babbo Natale, ma c'è favola e favola. Alcune sono meno vere di altre. Per esempio, quegli incivili e fanatici che credono nel Gatto con gli Stivali (fingiamo che siano gli islamici), le cui frange più estremiste mettono bombe e minacciano sfracelli, tanto per far capire che il loro eroe è più potente degli altri.
Se il Vicario di Babbo Natale - commenta Vallocchia - usasse nei confronti dei seguaci di un qualsiasi altro personaggio dei fumetti e delle favole lo stesso livore e disprezzo che vomita normalmente verso tutti quelli che si rifiutano di credere a quelle balle (gli ateisti, NdR), si sarebbe scatenata una guerra mondiale. Ma i non credenti nelle menzogne possono essere continamente offesi senza che nessuno apra bocca. Ci aspettiamo almeno una pur flebile reazione dalle organizzazioni dei non credenti nelle favole o, quanto meno, da quegli intellettuali e scienziati non credenti che sono stati così spudoratamente offesi.
E a proposito del "bagno di folla" in Austria, così continua Vallocchia. "Contrariamente a quanto fatto per il V-Day di Beppe Grillo, i Tg della Rai (Religione Autoriaria Italiana, NdR) hanno dato la consueta ampia ed enfatica copertura al viaggio del Papa in Austria. Hanno correttamente riferito il flop della partecipazione popolare, ma si sono affrettati a giustificare l' insuccesso con la pioggia e il freddo. Non hanno detto niente però delle polemiche furibonde che si sono scatenate a proposito dei costi di quella scampagnata di cui i contribuenti austriaci, a differenza di quelli italiani, non sono affatto disposti a farsi carico. Prova ne sia che in massa corrono a farsi cancellare dall' elenco dei fedeli che, per legge, consente di prelevare una cospicua tassa a favore delle varie comunità religiose. Beati loro che possono farlo. In Italia, con l' otto pe rmille obbligatorio per tutti, la rapina di Stato a favore delle religioni colpisce anche gli atei. Una nostra conoscente viennese con una semplice firma risparmia 150 euro l' anno che dona in beneficenza vera, anzichè farli usare per pagare scenografi e costumisti delle faraoniche messinscena pontificie. Austria Felix".