19 maggio, 2007

 

Il socialismo è morto? Bene, lo facciamo rivivere dentro la Rosa nel Pugno.

Sentite questo "ragionamento" e ditemi se vi sembra non solo laico, ma loico, come uno s’immagina che debbano essere i discorsi dei Radicali:
"Caro Boselli, hai visto a piazza S. Giovanni e sulla stampa quanto sono potenti i clericali, e che nessuna risposta laica può venire da Destra e Sinistra, neanche dal futuro Partito Democratico. Ma hai visto anche che bel successo "di nicchia" ha avuto il logo "Rosa nel Pugno" a piazzetta Navona-sud? In quell’occasione eravamo uniti e pubblicitariamente ben visibili, almeno dai turisti che passavano di lì. Dunque, perché non unifichi i socialisti dentro la Rosa nel Pugno? In fondo, quel simbolo - sì, proprio il marchio - è nato nell'area del socialismo europeo, grazie a Mitterrand, e noi oggi invochiamo la Trinità Blair-Fortuna-Zapatero. Tutto torna, no?"
L’estensore dell’appello, apparso sul Riformista di ieri, quel Bandinelli che scrive sul Foglio di argomenti spirituali, talvolta biblici, in cui non si capisce mai quel che voglia dire (e per questo piacciono molto al narcisista snob Ferrara e alla clerico-femminista Tiliacos), ma sì, quello che una volta fu capace di elogiare l’intensa religiosità di Pannella erede del cattolico-nonviolento-vegetariano Capitini, non rende davvero un buon servizio agli amici Radicali.
Primo, perché non sta bene svelare, così, su due piedi, che quello che interessa in fondo è solo che il "marchio" di fabbrica vada in giro. E chi se ne frega delle idee, delle ideologie. Ah, già, il Nostro si esercitò di recente anche nell’esercizio di dimostrare che ormai i Radicali sono finiti: c’è solo il sol dell’avvenire, il Socialismo unificato. Da chi? Dai Radicali, of course. Sempre in mezzo. Purché se ne parli.
Secondo, è da poco intelligenti non capire che il Socialismo è morto e sepolto insieme al Comunismo. Resta per l’ordinaria amministrazione solo il simbolo, la parola, ma soltanto per i gonzi che ci credono ancora.
Ma allora, il buon Boselli, il bravo Blair, il coraggioso Zapatero? Liberali, liberali puri, al massimo liberali di sinistra. Dicono e fanno tutti cose che potrebbe approvare un Segretario o un consigliere nazionale del PLI. Dunque non sono socialisti.
Quindi, è inutile, anzi retrò, continuare a prospettare, sotto il "logo" commerciale RnP, come fa l’ineffabile Bandinelli, il vecchissimo, anzi morto e sputtanato nome socialista, nel solito grande calderone del tutto e niente, la solita cantilena degli ossimori: radicale, socialista, liberale, liberista, libertario… Anche cattolico. A proposito, tra i Radicali - ai tempi dell'onorevole suor Marisa Galli zeppi di cattolici di sinistra - è vietato sparlare dei Cattolici: lo abbiamo fatto noi alla Radio Radicale nei primi anni 80: ci hanno spento il microfono in diretta. E perché, poi, non anche fascista e comunista? Anzi, il Grande Marco lo ripete sempre: grazie a quei fascisti che disobbedendo ad Almirante votarono "no" all’abrogazione del divorzio ritrovandosi poi a piazza Navona coi Radicali. E grazie ai comunisti che, contro le ambiguità del PCI, stile Carettoni, votarono in massa "no" e riempirono le strade il 14 maggio 1974. Chiaro, no?
Perché il vero obiettivo dei Radicali sarebbe un metapartito, un non-partito, un partito trasversale? E’ qui l’errore: poteva andar bene negli anni Settanta, ma oggi, in un’Italia trasformista, tutti i partiti sono ormai trasversali. Perciò i Radicali nessuno li nota, non fanno più notizia.
All’opposto, i Radicali devono imparare a diventare davvero Liberali, addirittura il vero PLI, e porsi alla testa di tutti i Liberali italiani. Certo, ci vorrebbe - come dire - un certo turn-over del personale politico interno, allevato a pane e fanatismo, un cambio di marcia, una maggiore coerenza ideale, meno pubblicità per la pubblicità, meno dipendenza da giornali e tv, meno categorie protette di nicchia e "minoranze sindacalizzate" (un tempo anche divorzisti, abortisti e femministe, oggi carcerati, tossicodipendenti, gay, fecondati, perfino esperantisti) e più diritti di tutti, meno digiuni e più sostanza, meno scelte avventate, più raffinatezza nelle analisi (per esempio, l’economia e l’ecologia spesso confliggono: occorre vedere le cose da entrambi i punti di vista), e così via.
Ma certo, in questa ricerca di nuovi diritti e nuove libertà, è il Liberalismo la stella polare dei Radicali, non certo il Socialismo, anche se dovrebbe essere carismaticamente unificato - secondo Bandinelli - dalla leadership pubblicitaria del Marco, anzi del "marchio" di via Torre Argentina. Che sarebbe come chiedere, nella consueta megalomania, che i Socialisti, sia pure defunti, si riunifichino dentro i Radicali, che sono vivi. Due cose vere, sia chiaro.
Lo sappiamo, Pannella non ama le idee e le ideologie, e in cuor suo - possiamo capirlo - disprezza i Liberali italiani, famosi per la mollezza e l’inattività. Ma non li capisce neanche: per lui e per i Radicali il Liberalismo è solo il Liberismo e il Mercato. Ma il "sociale", la "giustizia", i "diritti civili" stanno da un’altra parte. Insomma, il grosso del Liberalismo - i diritti, le libertà - secondo questa vulgata dura a morire, sarebbe appannaggio dei Radicali.
E invece no, non è assolutamente vero. Pannella non guardi a certi finti-liberali, in realtà conservatori, nascosti nella Casa delle libertà. Il Liberalismo sa essere, è sempre stato, progressista, attento alle novità, difensore e propugnatore soprattutto dei diritti, delle libertà vecchie e nuove. Altro che solo mercato.
E’ questo un altro motivo per cui il disegno neo-socialista, ora che il socialismo è morto e sepolto, ma i suoi eredi si ostinano a conservarne il nome anziché iscriversi in massa - per dire - al PLI, appare oggi una politica grottescamente ottocentesca, una sciocchezza.
Che lo capiscano o no i tanti Grandi Vecchi radicali.
Grandi vecchi? Non sappiamo se l’autore dell’appello che abbiamo sintetizzato sia davvero un Grande Vecchio radicale. Grande non di certo, radicale non sappiamo, vecchio sicuramente.

Comments:
Complimenti, mi trovo perfettamente d'accordo
 
Più dì una volta mi sono chiesto — e mi sono sforzato di capire — valutando i corsi e i ricorsi della Storia che senso abbia oggi la politica italiana. Ad esempio, ci portiamo sulle spalle da oltre 20 anni la croce del nuovo Concordato firmato da Craxi (socialista!) e dal cardinale Casaroli: ma poi sono gli stessi socialisti a chiederne l’abrogazione!
Ma chi sono realmente i Socialisti di oggi? Nostalgici? Riformisti? Neo-liberali?
Chi ci capisce più qualcosa!
 
Analisi matematica, algebrica, geometrica e quindi perfetta. Bravo, ma chi glielo dice ai radicali?
Non ascoltano nessuno. Anzi uno sì, BANDO.NELLI
E a Pannoloni chi glielo ficca in testa?
Nessuno, è impossibile.
Pannoloni non ci sta più con la testa.
 
Grazie Giuliana e John Locke. Il fatto è che i Radicali sono oggi il più vecchio (nel senso di antico) partito italiano. Come continuità storica. Tutti gli altri sono spariti o hanno cambiato radicalmente fisionomia. Ora dovrebbe toccare anche ai Radicali, rimasti emotivamente e anagraficamente agli anni 70. Se non vogliono essere anche i più vecchi come idee e metodi di lotta.
Basta vedere come hanno trattato Capezzone. E che accuse poi: sta troppo in Tv e sarebbe individualista! Roba che neanche il Pci...
 
Già, mi aveva incuriosito e insospettito il fatto che sto Bandonelli fosse il solo radicale o "laicista" a poter scrivere sul Foglio... Ferrara e Tiliacos non sono scemi: evidentemente tanto laicista non deve essere...
 
Super-d'accordo. Nessuno dei Radicali parla mai dei gravi errori fatti dai socialisti al Governo: deficit mostruoso (insieme con Andreotti), amicizia scandalosa coi terroristi palestinesi contro Israele, Sigonella contro gli americani, rinnovo del Concordato. Sono 4 e pesanti.
Basta coi socialisti.
Sono pentiti? Sono cambiati? Benissimo: si chiamino "liberali" e si iscrivano al PLI o al PRI. O ai Radicali (in quanto tali, non RdP)
 
Sì, però non dimentichiamo che i radicali nascono "ircocervo", cioè né carne né pesce, in fondo lib-lab. A Pannella il liberalismo classico sta troppo stretto. Tu non calcoli il richiamo della foresta liberal-socialista.
 
Oddio Bandinelli no!!!!!

"quel Bandinelli che scrive sul Foglio di argomenti spirituali, talvolta biblici, in cui non si capisce mai quel che voglia dire."

Hai espresso esattamente ciò che penso da sempre del nostro Angiolo.
 
Ivan il terribile ne ho sentite di panzanate, ma questa che dici tu le supera tutte...i governi socialisti possono aver fatto un buco così grande nel bilancio statale?Ma se erano guidati dai democristiani.. La propaganda di Tangentopoli ha fatto breccia, scusami...ok ammazzare i socialisti ma le idee che puoi manifestare oggi sono lotte socialiste in Italia...
 
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