26 gennaio, 2006

 

Commedia dell'arte. Il programma comune segreto di Destra e Sinistra

Elezioni all’ultimo sangue? Ma va là. Finora sembra una battaglia finta, puro "teatrino della politica". Pre-tattica prima del derby calcistico, ad uso esclusivo della "curva" degli ultrà. Che, si sa, come minimo sono un po’ ingenui e fessacchiotti. C’è tutto il repertorio della Commedia dell’arte. Con alcune figure topiche, guarda caso, tratte dall’abc del football italiano: la finta caduta, il falso claudicante, l’aiutino con la mano alla Maradona, la corsetta personalizzata dopo il gol, la "scena" dolorosa per terra dopo che l’avversario ti ha sfiorato, la protesta arrogante dall’arbitro, le dichiarazioni velenose negli spogliatoi.
Ecco spiegato perché a capirci qualcosina di politica italiana sono, ben più dei politologi e dei giornalisti, i baristi e gli avventori dei 130 mila bar (più numerosi delle chiese, che è tutto dire in Italia) eretti nella Penisola a vero Parlamento popolare, sempre riunito in seduta congiunta. E loro hanno capito che è tutto teatro, fatto apposta per impressionare la base becera, che poi è la gente normale, che di politica non capisce nulla: la casalinga di Pinerolo, l’agricoltore di Ceccano, l’insegnante di Osimo, lo studente di Canicattì, il pensionato di Bitonto. Ma ai baristi e agli avventori da bar non la danno a bere.
Eppure, ci sarebbe materiale per discutere tra Destra e Sinistra, se entrambe non guardassero all’avversario piuttosto che agli Italiani. Come la libertà del cittadino da corporativismo e burocrazia, la tutela dei consumatori, l’energia e l’ambiente, che non sono prerogativa di quegli ignoranti e imbroglioni dei Verdi, ma che pure vogliono sensibilità, competenze scientifiche e rispetto della natura. Perché la natura non è "di sinistra", e va preservata per noi e le generazioni future. Per vivere meglio. Guai a chi la svende per farci pochi euro: non fa "una cosa di destra", è solo stupido. Sarebbe come se decidesse di tagliarselo per far dispetto a Pecoraro Scanio.
Macché, niente di tutto questo. Perché Destra e Sinistra si guardano negli occhi, in un morbosissimo rapporto di odio-amore, e per le prossime elezioni hanno già un programma segreto comune. Ve lo nascondono perché toglierebbe suspence alla partita, e perché non piace alla gente: sottomissione alle corporazioni professionali (dagli Ordini ai tassisti), alle grandi banche e alle fondazioni bancarie, ai sindacati, agli impiegati pubblici, alla burocrazia, al Vaticano, agli gnomi di Strasburgo e Bruxelles, al localismo reazionario (dalla Val di Susa ad Acerra, da Scanzano a Messina). Il tutto condito come sempre di populismo, demagogia, finzione, scelta dei peggiori, raccomandazioni degli amici, settarismo.
Smentiranno disperatamente, ma questo è il vero, segreto, programma comune della classe politica in Italia. Altro che modernizzazioni, altro che America tanto sbandierata, altro che libertà del cittadino. E invece, ci piacerebbe un altro genere di competizione e concorrenza tra i poli: quello per il liberalismo, anziché la corsa a chi è più clericale. Una sciocchezza che oltretutto non pagherà alle elezioni, aumenterà l’astensionismo – soprattutto a Destra, perché i laici scontenti stanno soprattutto a Destra – e farà solo perdere moltissimi voti liberali sia a Destra che a Sinistra, visto che serie indagini demoscopiche hanno accertato che Ruini non porta voti, e lo scarso voto cattolico è ininfluente, frammentato tra tanti partiti e poco mobile.
Certo, qualche differenza non di poco conto si nota tra i due schieramenti. Nella Casa delle libertà, per esempio, non ci sono ben tre partiti anti-liberali, anti-mercato, anti-americani e anti-Israele, che invece ci sono nell’Unione. E ci sono invece, nominalmente, vari politici liberali, "veri liberali" bisogna riconoscerlo. Ma a che servono, se soffrono di diarrea cronica, e come le famose tre scimmiette non vedono, non sentono e non parlano? Come mai, per esempio, Forza Italia e il Presidente Berlusconi hanno aderito al gruppo europeo dei popolari (la Dc) e non a quello liberale? Ricchi premi a chi, tra i tanti blog che abusivamente si chiamano "liberali", saprà rispondere a questo fondamentale quesito. Ma prima, da liberali veri, neutralizziamo una possibile stupida risposta: il gruppo liberale europeo e l'Internazionale liberale non sono infiltrati dai comunisti.

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