14 novembre, 2009

 

Italia corrotta: vecchia storia. Il “modello Sicilia” che nessuno vuole cancellare

E' inutile che se la prendano con Garibaldi. Anzi, ringrazino la Storia, ché altrimenti oggi sarebbero al livello dei paesi arabi poveri, quelli senza petrolio. Certo è che il Sud rappresenta meglio e prima di ogni altra area geografica i mali endemici in cui versa l'Italia. E' una tendenza recente? E' colpa di Berlusconi o di Prodi, della vecchia DC o del vecchio Pci? No, o almeno non solo: è cosa antica. Le province meridionali furono sempre diverse dal resto d'Italia, perché erano colonie greche. Il che, per chi conosca la Grecia anche solo andandoci in vacanza, spiega molto. Se poi ha leggiucchiato qualche testo di Storia, spiega tutto. Ricordo sempre, e lo ripeto anche stavolta, che già al tempo della repubblica romana il Senato (SPQR) dovette "commissariare", si direbbe oggi, la rissosa e corrotta città greca di Neapolis, che allora era un altro mondo ma che oggi si raggiunge con due ore di treno.
Dunque, altro che sputare sui Savoia, che allora erano ancora dignitosi, su Cavour, i Mille e gli altri eroi del Risorgimento. Almeno cercarono di portare un po' dell'aria europea e liberale in quelle lande ancora medievali sottoposte alla dittatura di Chiesa e Borboni, non si sa chi dei due più autoritario e corrotto.
Questa premessa fuori registro è venuta spontanea, scusate, dovendo presentare l'ottimo articolo apparso su Neo-Lib a firma di Gionata Pacor sui finanziamenti di Stato, davvero abnormi, che una Regione, una sola, è riuscita a raggranellare. Oltretutto utilizzandoli male e in modo assai poco chiaro. Il problema, però, è che ormai il "modello Sicilia" o il "modello Napoli" si sono imposti in tutt'Italia, ed anche al Nord, che in fondo altro non è che l'estremo Sud dell'Europa dove nacque il Liberalismo, l'idea di cosa pubblica che hanno in testa politici e amministratori è più o meno la stessa che a Palermo, Bari, Napoli, Reggio Calabria.
Questo è il punto: la diseducazione crescente della classe dirigente italiana, in particolare quella politica, che ha radici e componenti antiche: storiche, antropologiche, religiose, intellettuali, morali. E sappiamo a memoria, dai tempi del Risorgimento, e anche prima (dal 700 illuminista), che abbiamo avuto la Controriforma cattolica senza avere avuto la Riforma protestante, che almeno un po' di senso critico, libertà individuale e senso borghese della correttezza e onestà li stimolava tra i cittadini. Senza contare l'abitudine del Sud al dominio straniero, ai viceré, ai baroni, dai quali derivarono i capi-mafia, per cui agli occhi della gente il Potere era, è tuttora, sempre estraneo, ostile, "cosa loro".
Altro che provinciali, sottoculturali, "revisionismi" storici. Basta con lo sputare su Garibaldi e i "Piemontesi", come fanno pseudo-intellettuali di provincia nostalgici dei Borboni. La Politica non può più nulla, perché è malata da secoli la società del Sud, che ormai ha contagiato l'Italia. Servirebbero nuove idealità, onestà diffusa unita a efficienza (alla Ernesto Nathan, indimenticato sindaco di Roma. Ma figuriamoci, con la scuola attuale, il disinteresse delle famiglie e i "valori" trasmessi dalla tv... E visto che ci sono tanti nuovi Borboni dal Garigliano in giù (e qualcuno anche dal Garigliano in sù), ridateci Cavour, Mazzini e Garibaldi (NV).
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QUANTI SOLDI ALLA SICILIA?
di Gionata Pacor
"In modo molto informale, dagli ambienti vicini all'entourage del Presidente della Lombardia è arrivata una risposta alle nostre domande sui 4 miliardi di Euro stanziati alla Regione Sicilia. Ci è stato detto che quei soldi sono una "quota nazionale" che è richiesta dall'Unione Europea per lo stanziamento dei fondi europei, che si è in attesa che le pratiche si sblocchino a Bruxelles e che con la burocrazia europea ci vogliono tempi lunghi. Per saperne di più sarebbe bastato informarsi sul "PO FERS".Tanto per cominciare abbiamo scoperto che i soldi riguardano il periodo dal 2007-2013. Le somme sbloccate ora saranno quindi impiegate nei prossimi 5 anni. In un'intervista del 31 luglio, il Ministro Claudio Scajola ha detto a La Stampa a cosa servono i 4,3 miliardi di Euro sbloccati quel giorno: "330 milioni per migliorare i collegamenti con le isole minori, 560 milioni destinati ai collegamenti Nord-Sud (Gela-Santo Stefano Calastra), 370 per potenziare le grandi arterie stradali (Messina-Palermo, Messina-Catania, Siracusa-Gela, Ragusa-Catania), e poi 520 milioni destinati alle opere idriche, 410 per interventi infrastrutturali in campo ambientale, 91 milioni per l'innovazione tecnologica, 330 per i «contratti di sviluppo» destinati alle imprese, 80 di edilizia scolastica e 450 milioni finalizzati a opere di riqualificazione urbana". Grandi opere, progetti importanti.
Scajola però aggiunge che «i soldi dei fondi per le aree sottosviluppate (Fas) non sono stati toccati: sono 22,3 miliardi, a cui si aggiungono 1,6 miliardi per programmi interregionali. A queste risorse si aggiungono i 45 miliardi di fondi europei gia' distribuiti alle Regioni. Ci puo' essere una diversa distribuzione delle disponibilita' di cassa, crescenti a partire dal 2010. Ma questo non e' un problema insormontabile, perche' le Regioni, sulla base dei programmi sbloccati dal Cipe, possono avviare le progettazioni oppure possono convogliare verso questi progetti altre loro risorse che saranno poi compensate quando arriveranno i fondi Fas».
Siamo poi andati a cercare sul sito della Commissione Europea ed abbiamo trovato che i fondi FERS sono i Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale, che le somme stanziate sono pari a 3,27 miliardi di euro, e che la Regione è tenuta a mettere in rete "l'elenco dei beneficiari": in questo elenco (aggiornato al 30 giugno 2009) abbiamo trovato il beneficiario di diversi progetti per il valore complessivo di 0,036 miliardi di euro e che gli importi effettivamente erogati sarebbero pari a circa 0,0048 miliardi di euro, quali circa 0,0024 miliardi di euro in quota Fers. Insomma, nei 100 giorni successivi il 31 luglio o non è stato erogato nemmeno un euro, oppure l'elenco dei beneficiari non è stato aggiornato (in violazione della normativa europea).
Ci siamo così imbattuti sul sito http://www.euroinfosicilia.it/, nel quale la regione informa sui finanziamenti europei, con un ampia sezione dedicata ai FERS. Il PO FERS è il Programma Operativo con cui si vogliono spendere i soldi europei, un documento di 253 pagine che potrete trovare qui. A pagina 252 ci trovate la tabella riassuntiva, che mostra come i fondi siano pari a 3,27 miliardi di euro per la quota europea e 3,27 miliardi di euro per la quota nazionale. In tutto 6,54 miliardi di euro.
Però c'è anche il Fse, il Fondo Sociale Europeo, per il quale sono stanziati 1,05 miliardi di Euro di finanziamenti europei, ai quali si devono aggiungere 0,84 miliardi di provenienza nazionale e 0,210 miliardi di provenienza regionale, in modo che la provenienza dei finanziamenti rispetti un rapporto di 50% (Europa) - 40% (Stato) - 10% (Regione). Anche questo con il suo Programma Operativo FSE di 109 pagine.
In tutto i fondi europei sono quindi pari a 4,12 miliardi di Euro, ai quali si devono aggiungere i 4,12 miliardi di provenienza nazionale, per un totale di 8,24 miliardi di Euro. Ai quali si aggiungone la quota dei 22,3 miliardi di euro spettanti alla Sicilia tra i Fondi per le aree sottosviluppate di provenienza nazionale a cui faceva riferimento Scajola nell'articolo sopra citato (qui ci trovate le delibere del CIPE che stanziano quei soldi) e tutta una selva di programmi europei interregionali e internazionali. Non so da dove Scajola tiri fuori la cifra di 45 miliardi di euro, ma QUI c'è una bella panoramica.
Ma torniamo alla Sicilia, perché sul sito Eurinfosicilia abbiamo trovato anche i bandi, che mostrano nel dettaglio come vengono spesi i soldi. Ecco 2 esempi:- Bando per la "chiusura degli interventi del Programma Operativo Regionale" e per la "vigilanza e il controllo dei Fondi strutturali" 600.000 euro (qui)
- Con i finanziamenti della Comunità Europea previsti per le attività della “Linea di intervento” 7.1.2.9 del Programma Operativo FESR Sicilia 2007-2013, di cui è competente il Dipartimento regionale dei Trasporti, è stata bandita una gara per “per l’affidamento del servizio di ideazione, progettazione e realizzazione di una campagna di comunicazione istituzionale, integrata, per la promozione della sicurezza stradale sul territorio della Regione Siciliana”.L’importo della gara, IVA esclusa, è pari a 2.700.000,00 euro. (qui)
Insomma, una selva di costruzioni di strade, di corsi di formazione, di programmi di cui è difficile valutare la necessità o anche solo l'utilità. Tutto pagato con i soldi del contribuente".

Comments:
E' proprio vero: i mali dell'Italia vengono dal sud. O cambiamo la mentalità dei giovani meridionali o per noi tutti non c'è futuro: trasformeremo l'Italia in una Sicilia o Calabria a forma di stivale...
 
Ottimo articolo. Assai obiettivo, con ottimi dati e ponderata ironia. Bravo.
 
Ma con tutti 'sti problemi che vi diamo, siete proprio masochisti, per non dire fessi, a tenerci!
Facìtece 'nu piacère: nun ci ajutate kiù! Jatevènne, pure cu tutte 'e denare ca v'avite futtùte 'nda cientecnquant'anne.
 
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