19 ottobre, 2011

 

Il gen. Bagnasco detta condizioni a Vaticalia. Etiche? Ma no: privilegi fiscali e 8 per mille

Monsignore e cardinale corrotti. Vignetta satirica (NV 2010) La "reconquista" dell'Italia da parte dello Stato Pontificio è stata celebrata ufficialmente il 20 settembre dell'anno scorso quando il cardinale Bertone, Segretario di Stato Vaticano e plenipotenziario del Papa Re per i rapporti internazionali, ha officiato da solo alla Breccia di Porta Pia, davanti alle autorità (?) civili completamente mute, la cerimonia di presa di possesso di Vaticalia (1).

A distanza di un anno, i conquistatori attraverso l'intervento del generale-cardinale (2) Bagnasco, capo del Governo Ombra dei vescovi che controllano e guidano la poetica vaticaliana, hanno dettato la linea politica che dovranno seguire i cattolici impegnati in politica, a cominciare da quelli attivi nel mondo del lavoro che hanno promosso l'incontro di Todi.

Confuse e contraddittorie le reazioni dei politicanti, soprattutto quelli del PD (Partitus Dei) e del PDL (Popolo della “libertà vigilata” dal Vaticano). Protesi i primi a valutare le conclusioni di Todi come un benservito a Berlusconi, e convinti i secondi di aver ricevuto invece un sostegno clamoroso alla loro politica e al loro leader.

Al di là di queste opposte valutazioni a Todi è emerso soprattutto che dietro la definizione di "valori non negoziabili" il generale-cardinale Bagnasco e il suo Governo Ombra guardano soprattutto ai valori economici e ai privilegi fiscali di cui gode la Chiesa cattolica e il suo sterminato indotto di enti religiosi e associazionismo laico.

Il tutto dietro una presunta difesa della vita a spese del diritto delle donne a decidere sulla propria maternità e di uomini e donne a decidere sulla propria salute, il proprio corpo e la propria vita. E naturalmente anche a spese del riconoscimento giuridico dei rapporti affettivi non approvati dalla morale cattolica.

Su questa affermazione evidente di uno "stato etico" legittimato dall'adesione incondizionata da parte di tutti i maggiori partiti (esclusi i radicali) all'etica conclamata e codificata dalla dominante religione cattolica, si consumerà l'ultimo barlume di laicità costituzionale.

Perciò, per difendere i cittadini dalla definitiva trasformazione di Vaticalia in Vicereame del Papa Re lanciamo  un appello ai cittadini e alle associazioni laiche  per convocare gli Stati Generali sulla Laicità. Prima che si troppo tardi.
GIULIO C. VALLOCCHIA

1. Vaticano-Italia
2. Pochi sanno che Bagnasco è anche generale dell’esercito italiano, in quanto è stato ordinario militare, cioè capo dei cappellani militari (2003-2006). Tenente generale, tre stellette sulla mostrina. Doppio stipendio, quindi. Anche se come cappellano non sembra guadagnarselo: nessuno lo ha mai visto in divisa: si limitava nelle grandi occasioni ad aggiungere le stellette all’abito talare vescovile. Una curiosità, infine: nessuno sa che esistono anche “suore-maresciallo” in tutte le armi italiane, perfino nei Carabinieri (Cod. NATO: OR-9). Per vedere le mostrine e i gradi di sacerdoti e suore dell’Ordinariato Militare, si vada qui.

IMMAGINE. Disegno di Nico Valerio


Comments:
Bella li', le suore marescialle... Poco importa che - giusto come esempio - le suore abbiano servito come crocerossine nell'esercito e magari il grado se lo siano pure guadagnato...
Vedo con piacere che la qualita' ed il tenore degli scritti del sito rimane costante nel tempo - era da un po' che non capitavo da queste parti - come la temperatura nelle cantine dove stagiona il gorgonzola. In questa vita povera di certezze non e' poco davvero!
Da bastian contrario mi limito a far notare che nel paradiso della distinzione fra stato e chiese dove vivo (gli USA) le chiese non pagano tasse su alcun immobile, esattamente come in Vaticalia. Sara' la longa manus del General Bagnasco pure qui? O magari vogliamo parlare delle enormi detrazioni fiscali accordate ai contribuenti per le offerte alle chiese (come alle istituzioni filantropiche peraltro)? In Italia ce le sognamo, dovro' ricordarlo al mio comandante in capo...
Altro argomento storico degno di discussione sarebbe il processo di unificazione stesso dell'Italia, portato a termine contro ogni regola del diritto internazionale moderno, da una banda di terroristi internazionali sponsorizzati da uno stato canaglia (il Piemonte cavouriano), attaccando e distruggendo stati legittimi e coartando la volonta' popolare tramite consulazioni elitarie e truccate, cui fecero seguito campagne di repressione popolare nel sud e di confisca dei beni delle comunita' cristiane e degli ordini religiosi, a detrimento della popolazione che largamente ne beneficiava, e ad arricchimento di una classe dirigente corsara, organizzata in logge massoniche dalle mire oscure.
Ecco magari ricordarsi di queste cosucce (certo magari ho forzato un tantino i toni, ma visto quel che scrivete voi io rasento la diplomazia di Guicciardini) aiuterebbe a comprendere chesso', l'8 per mille, o il concordato...
Saluti.
 
Come sacerdote "di destra" hai il diritto di essere snobisticamente contro il Risorgimento. Oggi va di moda andare contro l’unico momento alto della Storia italiana moderna. Ad alcuni l’Italia piaceva di più quando era serva. Considera però che fu proprio la Destra ad essere allora la più dura e anticlericale. Quindi mettiti d’accordo con la tua stessa ideologia. Poi, ti metti contro don Ugo Bassi, sacerdote ultra-liberale barricadiero e garibaldino, e anche il grosso dei liberali risorgimentali, tutti cattolici: da D'Azeglio a Ricasoli, dal generale di porta Pia, Cadorna, a Minghetti, che fu perfino ministro dei lavori pubblici nella Consulta di Pio IX. Anche Cavour fu cattolico, anche se all’italiana, cioè non praticante e anticlericale, forse lo si sarebbe detto un giansenista alla Manzoni.
 
Nico: risposta ad hominem (anzi ad homines, vista la lista di importanti cattolici risorgimentali) ma non ad hoc.
Io la tiritera antirisorgimentale la eviterei anche, se scorgessi evidenza di buona fede da parte di chi come te attacca la Chiesa un giorno si e l'altro pure, purtroppo qui si rifiuta sistematicamente di mettere in discussione la propria parte e le proprie idee (abbiamo ragione perche' siamo il progresso, blah blah blah), cosa curiosa da parte di chi si oppone al dogma per... partito preso.
Sento gli stessi argomenti da quando, quattordicenne, leggevo la Storia di Montanelli dagli scaffali di mio padre. Ma Montanelli almeno scriveva bene e un po' ci provava ad essere oggettivo. Lo stesso non si puo' dir di voi...
Sul mio esser di destra: io sto con chi mi convince: gli immigrati salvadoregni per cui dico messa alla domenica o la mia scuola dove insegno storia ad una popolazione dove "latinos" e "blacks" sono il 95%.
Diciamo che sono difficile da classificare secondo i bolsi metri della politica italiana...
Quanto allo snobismo, diciamo che nonostante la cattiva stampa noi "sanfedisti" di ritorno siamo piu' popolari del 99% della sinistra italiana, Vendola incluso.
Ancora saluti
 
Stefano, perché ti arrampichi sugli specchi senza voler tener conto della realtà, cioè dello "spirito del tempo" (di allora)? Quando quasi tutti i grandi del Risorgimento sono cattolici e dopo le giravolte di Pio IX si sentono presi in giro, quando Cavour fa il discorso sensato e moderato in parlamento su Roma capitale (diciamo “da cattolico”), quando un generale ultra-cattolico, scelto proprio per questo (Cadorna), al fine di garantire la persona del Papa, così sensibile alla scomunica da far ordinare il fuoco dell'artiglieria sotto Porta Pia da un capitano ebreo, prima di attaccare le mura papaline fa dire messa all'alba dal cappellano militare…, be', c'è poco da aggiungere per un laicista liberale. Sembra quasi che il Risorgimento sia stato un “regolamento di conti tra cattolici”... :-) Allora fu il bene anche della Chiesa, che ritrovò la sua perduta spiritualità, come disse Paolo VI (anche lui pericoloso laicista-liberale?). A proposito ci sono anche i sonetti del cattolicissimo Belli che parlano della mancanza di spiritualità della Chiesa di Roma, dalla Curia all’ultimo parroco… un blog ahimé, sempre per la mia penna: http://mondodelbelli.blogspot.com/). Insomma, pur con tutta la buona volontà di un liberale classico e per niente “di sinistra”, c’è poco da dire. Tu diresti: Deus vult. E così sia. Pensa, se ci fosse oggi lo Stato della Chiesa, non avrebbe l’8 per mille e altri finanziamenti internazionali, ma sarebbe in bolletta come scrivo nell’articolo sulle tasse del Papa (è il penultimo). Ci avete guadagnato doppiamente…
 
Nico, nell'Ottocento tutti in Italia erano cattolicissimi... sulla carta, anche i gran maestri massoni.
Non rimpiango lo stato papalino, faccio solamente notare che lo stato italiano e' nato da una azione politico militare che giudicata sul metro del diritto internazionale e' una guerra di aggressione, c'e' poco da fare.
Mi diverto ad usare con le vostre vacche sacre il metro anacronistico che voi usate quando parlate (spesso a sproposito) di inquisizione, o crociate, o altre "nequizie" storiche.
E' divertente osservare le reazioni scomposte di fronte a Garibaldi in mutande, tutto qui...
 
Ma, guarda che l’anacronismo è solo tuo. Io so bene che, come è assurdo condannare gli antichi Romani in quanto “schiavisti” (anzi lo erano di meno rispetto a Greci e Orientali), visto che lo schiavismo a quei tempi e per quei filosofi era “normale” (purtroppo), così è ridicolo parlare di “aggressione” a Stati esteri nel Risorgimento come se ci trovassimo all’assemblea ONU nel 2011 (che, però, ancor oggi contro Saddam e Gheddafi torna all’etica politica internazionale dell’Ottocento liberale…). Anzi, i tempi non sono troppo cambiati, a pensarci bene. L’etica politica allora ed oggi spinge a liberare i popoli oppressi dai regimi autoritari. Il Regno Unito lo aveva più volte auspicato per Stati della Chiesa e Due Sicilie (Gladstone ecc). Era ed è considerato eroico battersi per la libertà contro i dittatori. La migliore gioventù di buona famiglia morì con Garibaldi al Gianicolo. E pur essendo vegetariano non sono così non-violento da non commuovermi ancora oggi della battaglia del 1849 contro i francesi. E meno male che lo abbiamo fatto. Oggi, lo ammetto, sarebbe impossibile liberare l’Italia, e non avremmo neanche le elites di coraggiosi di allora, visto il degrado della attuale borghesia italiana, né i tre nemici costretti a convivere per fare l’Italia: Cavour-Garibaldi-Mazzini. Garibaldi in mutande? Macché, semmai in jeans (“tessuto Genova”, poi Genoa’s, infine jeans). Un genio militare, velocissimo, capace di rapidi dietrofront. Piuttosto chiediti come mai i cattolicissimi romani, marchigiani, umbri e bolognesi non offrissero quasi soldati all’amato Papa, costringendolo a fidarsi solo dei mercenari…. La risposta è nei sonetti del Belli. Ed è la peggiore smentita alla diceria andreottiana sulla bontà e santità di Pio IX, e anche sul carattere vero della dittatura teocratica. Se lui è santo, allora io sono tra i cherubini…:-)
 
Nico, forse non ti accorgi di rispondere sempre spostando leggermente l'oggetto in discussione.
Io ho dichiarato esplicitamente l'anacronismo.
Ma l'ho usato modellandomi su quanto i c.d. "laici" fanno pavlovianamente quando pontificano sulla storia della Chiesa, come se fosse un monolite immutabile tra spazio e tempo, per il quale e' lecito usare metri e concetti storici assenti all'epoca dei fatti.
Tutto qui.
Quanto a Garibaldi, e' stato la prima Top Model della storia Italiana: ben prima di Carla Bruni seppe vendersi sul mercato internazionale (anche grazie al know how offerto dalla massoneria), in maniera analoga al nostro beneamato Berlusconi.
Mutande o jeans non fan dfferenza per una top model...
Considerarlo un genio della tattica o della strategia belliche e' da abbecedario della Riforma Gentile, tanto bisognoso di un pantheon di eroi patri quanto pesantemente retorico ed un tantino indigesto.
 
No, mi è rimasto nella penna oppure ho solo sfiorato questo concetto, che non c'è parallelismo tra i due anacronismi. Infatti mentre le torture della Inquisizione e della Chiesa erano in contrasto con la stessa morale cristiana e quindi condannabili anche a quei tempi, le modeste violenze (ci furono pochissimi morti nel Risorgimento italiano) liberali erano considerate una virtù di patriottismo. Su Garibaldi sei totalmente fuori strada. Avrei capito di più se mi avessi attaccato il mio Cavour. Ma Garibaldi è inattaccabile e disinteressato (a differenza dei figli). Il suo esercito (tra l'altro zeppo di giovani borghesi e intellettuali idealisti poco avvezzi alle armi e perfino ai disagi della guerra) doveva ovviamente essere finanziato. E lo fu grazie ai protestanti, ebrei e massoni inglesi. E da chi altri, se no, visto che ebrei, protestanti e massoni erano condannati a morte dal Papa e dai Borboni? La figura di G. è limpida umanamente e militarmente (politicamente, invece, non capiva nulla, ed era anche di cultura modesta, che pretendi?).
Nel frattempo, contro la tua ironia sulle suore-marescialle ho aggiunto alla nota sotto l'articolo il link alle loro mostrine militari... Così vedi come sono fatte.
(E a proposito nulla da ridire su di loro: certo che in Sanità si fanno apprezzare. E se è per questo non ho mai ironizzato neanche sui singoli preti che operano bene secondo coscienza e morale, magari nelle scuole. Noi anticlericali ce la prendiamo solo coi clericali, cioè coi laici o religiosi di alto grado che fanno obliquamente politica o chiedono privilegi di Potere approfittando del rispetto dovuto alla tonaca).
Ciao e goditi l'America.
 
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