02 luglio, 2007

 

Appello per non far decadere il Trattato sulla Costituzione dell’Europa

Salviamo l'Europa! La crisi in cui si dibatte da quando si è visto che solo alcuni Paesi vogliono la Costituzione (o meglio questa Costituzione), rischia di mettere la parola "fine" ad un'effettiva unità politica del Vecchio Continente. Il che, per noi liberali e federalisti, è l'evenienza peggiore che si potesse immaginare.
Che fare? L'uovo di Colombo è procedere a due velocità, cioè considerare nel frattempo subito valida la Costituzione per i Paesi che l'hanno sottoscritta. Un'idea nient'affatto peregrina e che ha degli insospettati precedenti storici, proprio in Europa, come spiega il prof. Scarpa, che si è incaricato di stendere l'appello che riportiamo:
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"Società civile ed Istituzioni non possono passare sotto silenzio le esternazioni del Capo dello Stato italiano, che nell’esercizio della sua funzione costituzionale di rappresentanza dei sentimenti collettivi della Nazione ha manifestato tutta la delusione per le conclusioni del Consiglio Europeo di Bruxelles del 23 giugno scorso, ed ha affermato la necessità d’una "Europa a due velocità" nel processo d’integrazione politica supernazionale.
Il processo d’integrazione europea, in realtà, non ha mai proceduto per consenso unanime, ma per scelta di taluni Stati e Popoli che hanno deciso d’andare avanti, comunque, sulla via di una unione più stretta.
La prima idea d’una Comunità carbosiderurgica, da cui ha preso le mosse tutto il moto che ha portato all’attuale Unione Europea, concretatasi nel 1951 tra soli sei Stati, fu la scelta di questi d’andare oltre il Consiglio d’Europa e l’Organizzazione Europea per la Cooperazione Economica, quando governi d’altri Stati respinsero la proposta Spaak del 1949, intesa ad avviare l’integrazione economica in quell’ambito più ampio.
Così, oggi, sarebbe del tutto in armonia con questo indirizzo, se gli Stati membri dell’Unione Europea che hanno ratificato il Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa decidessero autonomamente di farla entrare in vigore tra loro, pur continuando a partecipare alla più ampia Unione Europea.
Esattamente come, un tempo, l’avvio dell’integrazione economica non comportò l’uscita dei sei Stati membri fondatori delle sue Istituzioni supernazionali dal Consiglio d’Europa e dall’Organizzazione Europea per la Cooperazione Economica, o come, all’epoca del Trattato di Maastricht, il rifiuto della piena unione economico monetaria e dell’approfondimento della politica sociale da parte di alcuni Stati membri non hanno inibito questi progressi agli altri.
Anche adesso, gli ostacoli nascenti dall’uso diversificato, per procedure, composizione e taluni contenuti, delle Istituzioni supernazionali, potrebbero essere risolti da norme ad hoc, convenute in un protocollo d’intesa istituzionale. Quando v’è volontà politica si trovano le soluzioni formali, viceversa s’adducono difficoltà giuridiche per mascherare ai popoli la mancanza di volontà.
Oltretutto, le cosiddette due o più velocità nei processi federativi, manifestano un principio liberale. E', anzi, il veto che ha natura dispotica, in quanto volontà d’un soggetto d’impedire la scelta libera degli altri. Altrettanto valga per il principio maggioritario, che impedisce al dissenziente di sottrarsi alla sudditanza alla altrui volontà. Invece, il riconoscimento della libertà dei volonterosi d’andare oltre, senza né obbligare altri a seguirli, né impedire a loro l’azione, rispetta la libertà di tutte le parti.
Per questo facciamo appello a società civile ed Istituzioni perché prendano l’iniziativa di promuovere una Conferenza degli Stati che hanno ratificato il Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa, al fine di concordare tempi e modi d’entrata in vigore del Trattato stesso tra loro, e negoziare un accordo istituzionale con gli Stati dell’Unione Europea che non hanno ratificato il trattato istituzionale.
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RICCARDO SCARPA - Docente universitario Diritto Comunitario
VALERIO ZANONE - Senatore della Repubblica
KATIA BELILLO - Deputata al Parlamento
BEATRICE RANGONI MACHIAVELLI - Pres. Comitato Economico Sociale UE
EDOARDO TORTAROLO - Docente Università del Piemonte
ELIA BOSCO - Ricercatore Università Torino
DORA MARUCCO - Docente Università di Torino
GIANNI CAROLI - Docente universitario Letterature comparate
NICO VALERIO - Scrittore scientifico

ANNITA GARIBALDI JALLET -
GIUSEPPE GARIBALDI -

TULLIO MONTI - Coord. Consulta Torinese Laicità Istituzioni
PALMIRA NAYDENOVA - Direttivo EHF European Humanist Federaion
STEFANO VITALE - Pres. CEMEA Piemonte
ANTONIO SOGGIA - Pres. prov. ARCIGAY Torino
EVA QUINTO - Ass. Femminile "Frida Malan"

NICOLA PANTALEO - Pres. Ass. “31 ottobre per una scuola laica" (evangelici italiani)
ANNALISA BUTTO' - Regista Rai

GIUSEPPE MOLINARI - Centro evangelico di cultura “Arturo Pascal”
FRANCESCO PROIETTI RICCI - Pres. Interregionale Ligue Droits de l’Homme

GIORGIO CASTRIOTA - Già dirigente CECA
GIAMPIETRO SESTINI - Segr. Libera Uscita
EDMARA DE SIANO - Ass. Femminile "Frida Malan"

SIMONE GIGIARO - CEMEA Piemonte
SONIA SCAZZOCCHIO - Sinistra Ecologista (Torino)
VILMA SONEGO - Agente immobiliare
MIMMO DI FRANCIA - Autore musicale
NAPOLI LIBERA - Associazione culturale
FRANCA GAY - Ass. Femminile "Frida Malan"
CLAUDIO SCAZZOCCHIO - Sinistra Ecologista (Torino)
ALFREDO ARPAIA -
PIETRO BOLDRIN -
GIOVANNI PRATESI -
ANTONIO GAGLIARDI -
ENNIO PONTIS -
FRANCO GRASSI -
MARIO GALLORINI -
MASSIMO VISMARA -
GIANLUCA PALMIERI -
ENRICO SBAFFI -
MAURIZIO LIVREA -
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COME SOTTOSCRIVERE L'APPELLO. Accogliamo volentieri l'appello del prof. Scarpa, e invitiamo politici, intellettuali, docenti e semplici cittadini a sottoscriverlo. E' probabilmente il solo modo per rilanciare e salvare l'unificazione europea.
Per unire il proprio nome è sufficiente inserirlo nei commenti o inviare una email all'indirizzo del sito ("Scrivi", sul colonnino a sinistra).

Comments:
Sottoscriviamo coraggioso appello per definire un quadro di "Europa a due velocità" tra Nazioni contraenti futuro Trattato di "adesione e costituzione":

Gianni CAROLI
docente universitario letterature comparate

Annalisa BUTTO'
regista RAI

Mimmo DI FRANCIA
autore musicale

ESTENDIAMO IL VOSTRO APPELLO A TUTTI I REDATTORI, LETTORI ED ADERENTI DEL

www.napoLibera.eu
 
la costituzione proposta era improponibile e hanno fatto bene a respingerla quelle nazioni fortunate a cui è stata sottoposta a referendum ,salvando così gli altri meno liberi come noi a cui queste decisioni passano sulla testa prive di vera democrazia .
credo che l'unione vada salvaguradata icon modalità più liberali e meno 'sovietiche' ma non pensiamo a degli stati uniti d'europa perchè questa è semplice utopia fin tanto che esisteranno monarchie anche in uno solo degli stati ,in europa dobbiamo pensare a sistemi politici molto innovativi e forse se si interessassero le università nell'esercizio di formule nuove non sarebbe male .
non è con una costituzione di 300 pagine piena di regole e regolette che si fa un unione vera .
laura
 
Sottoscrivo l'appello. Vilma Sonego
 
Sottoscrivo l'appello.
dr.Giorgio Castriota Santa Maria Bella
Già funzionario delll'Allta Autorità della C.E.C.A.
e vice-direttore alla S.A.C.E.
 
Sottoscrivo l’appello
Giovanni Pratesi
 
La Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, di cui fanno parte oltre 70 Associazioni laiche, sottoscrive l’appello.

Tullio Monti
Coordinatore della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
 
In qualità di membro del Consiglio Direttivo della EHF-FHE European Humanist Federaion sottoscrivo l’appello e mi impegno a promuoverlo anche in ambito europeo.
Palmira Naydenova
 
L’on. Katia Bellillo, deputata piemontese, sottoscrive l’appello.
Cordiali saluti.
Palmira Naydenova
 
sottoscrivo l'appello.
cordialità
 
"gpedrett", volentieri ti aggiungerei alla lista, ma chi sei? Hai dimenticato...il nome.
Ancora non siamo alle sottoscrizioni di appelli con l'alias (anche se ormai ci manca poco...:-)
 
Grazie al cielo il mostricciatolo, l´abortino è stato definitivamente sepolto. Viva la Nazione e la Democrazia.
Saluti
Giovanni Sessi
 
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