03 aprile, 2011

 

Perché un vice-presidente del CNR dimostra meglio di chiunque altro l'inesistenza di Dio

Il vicepresidente del maggior ente italiano di ricerca scientifica, il CNR, che in un'intervista del 23 marzo scorso a... Radio Maria afferma convinto che il terremoto e lo tsunami del Giappone, come ogni catastrofe naturale, sono “una voce terribile ma paterna della bontà di Dio”, anzi, una “esigenza della giustizia di Dio, della quale sono giusti castighi”. E poi, dopo le ironie e le richieste di dimissioni da parte degli ambienti laicisti, e perfino le smentite della Chiesa, ha rincarato la dose con dichiarazioni ancora più esplicite e deliranti (il terremoto di Messina causato da uno striscione in cui si sosteneva che Gesù non è mai esistito, e il bombardamento di Varsavia provocato dai troppi aborti praticati in quella città). Si veda qui.
Ma chi è questo... luminare, e che curriculum scientifico ha? Si tratta di tale Roberto De Mattei, cattolico ultra-tradizionalista, professore associato di Storia del Cristianesimo e della Chiesa presso la privata "Università Europea" di Roma, ateneo che confessiamo di non aver mai sentito nominare fino ad ora, presidente della Fondazione Lepanto, club molto combattivo che sembra ispirarsi alle Sante Crociate, direttore del mensile Radici cristiane, e dirigente di Alleanza Cattolica. Tutte specializzazioni altamente scientifiche, come si vede. Che una persona del genere sia stata nominata dal Governo Berlusconi alla vicepresidenza del CNR è davvero uno scandalo senza pari. Però, per dirla tutta, la grossolanità di una simile nomina, talmente fuori luogo da gettare discredito sull'intera politica culturale (si fa per dire...) di un Governo, è tale da generare anche nel conservatore di Destra più clericale che sia possibile immaginare una sana reazione immunitaria di rigetto e vergogna. Sensazioni che, appunto, siamo sicuri albeghino ora, dopo la sparata ottusamente medievale di Mattei, nell'animo di molti esponenti del cosiddetto Popolo delle Libertà. E che abbiano a che fare in qualche modo con la parola "libertà" proprio quelli che la negano attribuendo all'Uomo solo il ruolo di vittima succube d'un Dio tenebroso e sadico, è una delle barzellette più riuscite degli ultimi decenni. Per fortuna Dio non c'è, e loro possono farla franca. Anzi, la loro stessa presenza sulla scena politica e pseudoculturale è l'ennesima prova della inesistenza di Dio. Perché se Dio ci fosse, un tipo come Mattei, così controproducente per la causa, l'avrebbe già fulminato da tempo.
Ma vediamo che cosa ne pensa Odifreddi nel suo blog su Repubblica, "Il non-senso della vita". NICO VALERIO

"Fino a quando, De Mattei? Secondo il Decreto Legislativo del 4 giugno 2003 sul Riordino del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il C.N.R. è “Ente pubblico nazionale con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese, perseguendo l’integrazione di discipline e tecnologie diffusive ed innovative anche attraverso accordi dicollaborazione e programmi integrati”. Dal 2004 il ruolo di vicepresidente dell’Ente è ricoperto, per decisione dell’allora (e ora) Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e su proposta dell’allora Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Letizia Moratti, di un candidato sorprendentemente fuori luogo: Roberto De Mattei, professore associato di Storia del Cristianesimo e della Chiesa alla privata Università Europea di Roma, presidente della Fondazione Lepanto, direttore del mensile Radici cristiane, dirigente di Alleanza Cattolica e consigliere del Vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini per le questioni internazionali. De Mattei ha agito discretamente fino agli inizi del 2009, quand’è uscito allo scoperto con “un workshop promosso a Roma il 23 febbraio dalla Vice-Presidenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche, per offrire un contributo scientifico al dibattito in corso nell’anno darwiniano”, di cui sono poi usciti gli atti intitolati Evoluzionismo: il tramonto di una ipotesi, a cura dello stesso De Mattei (Cantagalli, 2009). In tal modo il nostro massimo ente pubblico di ricerca scientifica si è trovato schierato, suo malgrado, a fianco dei creazionisti più retrivi, nel più ufficiale atto antievoluzionista dopo il Decreto Legislativo del 18 febbraio 2004, con cui la Moratti aboliva l’insegnamento dell’evoluzionismo nelle scuole medie. Decreto poi parzialmente rientrato, a causa della protesta popolare guidata dai due premi Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini e Renato Dulbecco. Leggere gli atti del suo convegno o discutere col professor De Mattei, come ho avuto il dubbio onore di poter fare il 20 novembre 2009 a Chiasso, è un’esperienza sconcertante: in contrapposizione ai suoi modi raffinati e gentili, le sue affermazioni sono infatti una vera e propria summa della disinformazione più grossolana e presuntuosa a proposito di Darwin e del darwinismo in particolare, e della scienza in generale. Niente di male, ovviamente, se non fosse che queste affermazioni vengono dal vicepresidente del C.N.R., che per l’articolo 3 del Regolamento “sostituisce il presidente in caso di assenza o impedimento” e fa parte del ristretto Consiglio di Amministrazione, che per l’articolo 4 “ha compiti di indirizzo e programmazione generale dell’attività dell’Ente”. Ci si può domandare che indirizzo o programmazione possano mai venire da chi scrive e dice che i dinosauri sono scomparsi non sessanta milioni, ma poche migliaia di anni fa, o che le specie sono state create immutabili dal Creatore. E ci si può chiedere fino a quando non avranno niente da dire gli elettori in generale e gli scienziati in particolare, costretti a sopportare con vergogna un tale vicepresidente al C.N.R. In questi giorni, la domanda è tornata d’attualità per l’intervento che De Mattei ha fatto il 23 marzo a Radio Maria, nel quale ha sostenuto che il terremoto e lo tsunami del Giappone, e più in generale le catastrofi naturali, sono “una voce terribile ma paterna della bontà di Dio”, una “esigenza della giustizia di dio, della quale sono giusti castighi”. L’intervento completo di De Mattei si può trovare nel sito http://dimissionidemattei.wordpress.com/ , insieme a una petizione per le sue dimissioni. Ciascuna firma è una goccia, e serve a dimostrare che il vaso è colmo. Anche se c’è da dubitare che Berlusconi si dimostrerà sensibile a una domanda di civiltà, e disposto a rimediare a un guaio che lui stesso ha creato". PIERGIORGIO ODIFREDDI

Sul tema il Corriere, per la firma di Pierluigi Battista, si dichiara contro ogni estromissione, ma poi impartisce una lezione ancora più severa a De Mattei:

"Intanto, nessuna estromissione. Ed è sbagliata la richiesta di dimissioni dal Cnr di Roberto de Mattei, come pure suggerisce Massimo Gramellini, il giornalista che ha meritoriamente sollevato sulla Stampa il caso di un pensatore cattolico secondo il quale lo tsunami in Giappone sarebbe stata «un' esigenza della giustizia di Dio» e un «battesimo di sofferenza» per i «bimbi innocenti morti nella catastrofe». Niente dimissioni. Del resto, un po' di Dottrina l' abbiamo studiata anche noi. E sappiamo che il mistero del male ha impegnato migliaia d' anni di filosofia. E Giobbe messo alla prova da indicibili sofferenze. E la teodicea. E il perché un Dio onnipotente abbia voluto per l' umanità la sofferenza, il dolore, lo strazio, le stragi degli innocenti. Niente provvedimenti disciplinari: siamo laici ma non ci piace l' inquisizione laicista contro chi, nella sua posa malmostosa, sa soltanto ripetere le formule rigide di un catechismo tonitruante e terribilista. Però, che spettacolo disgustoso questo fatuo cianciare ammantato di severità all' indomani di un cataclisma così. E chiediamoci perché da un po' di tempo a questa parte c' è sempre qualche cristiano che ha tanta voglia di provare l' ebbrezza di un cristianesimo senza pietas, privo di compassione, arcigno, feroce, crudele, vendicativo. Che non sa piangere sulla sorte di bambini annegati nello tsunami ma si impanca a giudice implacabile dei peccati (altrui). Che si atteggia a piccolo De Maistre rancoroso e astioso. E pure repulsivo. Che irride le parole di un cristianesimo misericordioso e mite («buonista»: si dice sempre così nei circoli di questi misoneisti dediti al culto lugubre della Tradizione). Che non sa commuoversi, confortare, comprendere chi soffre. Che offre il volto di un sadismo affettato e dogmatico. Impastato di un risentimento infinito verso il mondo e le sue debolezze. Che non fa che predicare punizioni e castighi da pulpiti improbabili. Volete riflettere sulla disperazione degli uomini che si ribellano a un Dio capace di infliggere atroci sofferenze a bambini «innocenti»? Leggete un capolavoro come Nemesi di Philip Roth. E lasciate senza spettatori e uditorio l' esibizionismo macchiettisticamente cattivista del professor De Mattei. E riflettete sul male che un imperscrutabile disegno divino ha offerto come destino all' umanità sofferente e macchiata dal peccato originale, certo. Ma anche sul Dio buono e misericordioso che ha regalato all' umanità l' intelligenza: l' ingegno che ha costruito argini per combattere la sofferenza e lo strazio, dighe, ponti, cure chirurgiche e farmaceutiche, persino tecniche di costruzione antisismica. Sul Dio che nei secoli ha donato la sollecitudine a quei cristiani buoni, non alle maschere del cattivismo da operetta, che hanno messo su ospedali, ricoveri, ospizi, orfanotrofi. A quei cristiani capaci di sgomento di fronte ai bambini strappati alla vita. Gli altri, che anneghino loro, nel brodo del rancore". PIERLUIGI BATTISTA

Comments:
Bravo!!! E' ora di finirla! Abbiamo la nostra cultura e perfino gli organi direttivi di certi enti scientifici in mano alle mezze calzette del clericalismo reazionario o agli amici di questo o di quello. In ogni caso ai non-bravi. Invito ad una alleanza, una vera guerra a questa gente. Gli intelligenti e i bravi in ogni campo dovrebbero denunciare e perseguitare in ogni modo i cialtroni. Perché fanno il male di tutti, compresi se stessi.
 
A parte che parlare di "inquisizione laicista" in Italia fa ridere i proverbiali polli, mi sembra che sia stato più grave, e certamente motivo sufficiente per chiedere le dimissioni del nostro, il convengno creazionista; forse anche peggiori (per quanto almeno non finanziate con soldi pubblici; non ancora, almeno) le sparate antiscientifiche e razziste sulla fine dell'impero romano causata dai gay con cui De Mattei ci ha deliziato successivamente: http://www.giornalettismo.com/archives/120298/radio-maria-colpisce-ancora-l%E2%80%99impero-romano-e-finito-perche-c%E2%80%99erano-troppi-gay/
Un articolato ragionamento improntato al popperiano razionalismo critico circa le dichiarazioni sull'origne dei terremoti (com'è che i peccatori si concentrano proprio nelle zone sismiche?), qui: http://bioetiche.blogspot.com/2011/04/perche-de-mattei-dovrebbe-dimettersi.html
 
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